Il giardino dei labirinti segreti by Fiona Valpy

Il giardino dei labirinti segreti by Fiona Valpy

autore:Fiona Valpy [Fiona Valpy]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-09-14T22:00:00+00:00


In ottobre, gli inglesi iniziarono i raid aerei su Torino. Sentimmo la notizia alla radio. I toni tranquilli dell’annunciatore della BBC che riferiva il bombardamento degli stabilimenti Fiat e delle fabbriche di armi erano in netto contrasto con quelli vibranti di indignazione di Radio Roma, che annunciava la distruzione di un ospedale psichiatrico e di diverse zone residenziali. C’erano centinaia di morti e feriti. Le notizie degli attacchi mi angosciarono. Sarebbe stato molto più facile ascoltare i notiziari da casa dei miei genitori, in Scozia, a distanza di sicurezza, sia emotiva sia geografica. Di fatto ero pervasa da un misto confuso di emozioni: vergogna, paura e dolore, oltre alla speranza che quegli ultimi eventi potessero cambiare il corso della guerra. Una sera confidai a Francesca il conflitto interiore che mi lacerava. Mi ascoltò con espressione triste e tenera a un tempo, e mi disse che anche per molti italiani era lo stesso. Il loro Paese era sotto l’attacco di un nemico con il quale avevano maggiore affinità di quanta ne avessero con il proprio alleato.

«Non possiamo fare altro che andare avanti come ci sembra giusto, minuto per minuto, giorno dopo giorno, un passo alla volta. È così che ne usciremo. Edoardo diceva sempre che quando la tempesta ci gira attorno, la cosa migliore che puoi fare è startene seduto e aspettare che passi».

Per fortuna, avevamo la villa a proteggerci da quelle tempeste. Gli abitanti di Torino erano assai meno fortunati, con la devastazione delle continue ondate di bombardamenti.

Una sera di novembre, dopo che avevamo mandato a letto i bambini, il silenzio della notte invernale fu interrotto dal rombo di un veicolo pesante che risaliva il viale. Io e Francesca ci scambiammo un’occhiata di allarme. «I tedeschi?», dissi piano, perché non volevo che i bambini sentissero, nel caso ci fosse qualcuno ancora sveglio.

Lei fece spallucce. «C’è solo un modo per scoprirlo». Era pallida in volto, ma l’espressione era determinata quando si avviò alla porta e tirò indietro i chiavistelli. Andai a raggiungerla e ci si presentò davanti una giardiniera dall’aria alquanto malandata, che si fermò nel cortile.

«Cosa diavolo…?», dissi.

Una donna scese dal posto di guida e rimase ferma per un momento, con i pugni chiusi, come preparandosi a lottare. Barcollò, malferma sulle gambe, e Francesca si fece avanti per porgerle un braccio a cui aggrapparsi.

«Vi prego, signora», disse la sconosciuta con un filo di voce rauca. «Prendete i nostri bambini». Solo allora notai una decina di visetti, pallidi per la paura e la stanchezza, premuti contro i finestrini del lungo veicolo, che ci guardavano ansiosi.

«Venite dentro», la invitò Francesca, sorreggendola per salire i gradini. «Beatrice, ti dispiace accompagnare gli altri? Diamogli qualcosa da mangiare, quelle povere creature devono essere mezze morte di fame».

Non appena furono tutti seduti attorno al grande tavolo della cucina e iniziarono a riscaldarsi al tepore della stufa, la donna sembrò rinfrancata. «Perdonatemi se siamo arrivati così, senza avvisare. Ma abbiamo sentito che già ospitavate alcuni ragazzi e non sapevo cos’altro fare».

«Siete venuti da Torino?», le domandò Francesca, versando il tè nelle tazze per gli ospiti inattesi.



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